
Escursione alla Pieve e al Castello di Romena: incontro con la “Bellezza”
Martedì 29 maggio si è presentata l’occasione di visitare la Pieve e il Castello di Romena; era una escursione rimasta inevasa di Art&Bike ma soprattutto rappresentava un impegno verso l’amico Goretti che è nato e vissuto in quel territorio.
Finalmente, su iniziativa e proposta di “Alelandi” è stato deciso di soddisfare quel desiderio.
Un nutrito gruppo di amici bicisportini ha inforcato le rispettive bici e si è diretto in Casentino;
un gruppo formato da pensionati ma impreziosito anche dalla presenza di coloro che non essendo ancora in pensione hanno chiesto ferie pur di raggiungere Romena mostrando così forte interesse per due monumenti storico-artistici di questo magnifico territorio.
Il plotoncino di ciclisti era formato da Stefano Del Re, il “Conte” Goretti (padrone di casa), Franco Biondi, Ernesto Pillai, Alessandro Landi, Augusto Parlovecchio, Simone Taddei, Ilaria Fontini, Emilio Castellucci , Emanuele Antoniucci, il sottoscritto Ubaldo Nencioni.
Partenza da Firenze, poi Pontassieve, Rufina, Contea, Londa da cui é iniziata la salita fino a Croce ai Mori.
Dopo aver scollinato la vetta è stata raggiunta Stia; una piacevolissima sosta in questa ridente cittadina del Casentino con l’immancabile caffè e dolcetto nel bar della piazza immortalata dal “Ciclone” di Pieraccioni e dalla battuta ……….”ce l’hai un grattaevinci te?” .
Da Stia, sotto la guida del “Conte” Goretti, ci siamo inerpicati verso il Castello di Romena e successivamente alla Pieve omonima.
Ambedue corollari magnifici di una natura e un paesaggio unici nel loro genere: due gioielli architettonici dominanti una vallata che faceva orgogliosamente mostra di sè e che dispiegava alla nostra vista quel paesaggio Leonardesco che vedeva stagliarsi in lontananza il Castello di Poppi avvolto nella prospettiva aerea.
Ed è qui che abbiamo avvertito, tutti quanti, quel valore assoluto e tanto raro che è rappresentato dalle “BELLEZZA” che sa di sacro e profano, di arte e poesia . Un valore, uno stato dell’animo che arricchisce la persona che lo avverte, che rimane imperituro dentro la memoria e che ha la funzione magica di affinare il gusto estetico di coloro che se ne impadroniscono.
La salita verso Scarpaccia e Omomorto, a proposito, adesso conosciamo l’origine di questo strano toponimo, e quindi la Consuma.
Il tempo di riempire le borracce con acqua fresca e tuffarsi nella piacevole discesa giù fino a Pontassieve e quindi Firenze.
Dentro di noi la “BELLEZZA”
Ubaldo Nencioni
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